L’indispensabilità ed il valore aggiunto derivanti da sinergia, interconnessione, cooperazione, ibridazione – tra settori produttivi, tra economia materiale ed immateriale, tra ambiente e tessuto socio-economico, tra società ed economia, tra tradizione ed innovazione – nell’immaginare e praticare una strategia di sviluppo rurale è il principale contributo che è emerso dagli interventi, dai lavori del laboratorio del 4 luglio.
Altro dato condiviso ed approfondito sia dai relatori che dai vari interventi riguarda la centralità e l’imprescindibile interrelazione di quei fattori che caratterizzano e rendono unica la ruralità italiana, ed in particolare il GAL Terre di Argil, ossia di artigianato, cultura, Heritage, enogastronomia.
Fattori, dinamiche e network che connessi all’indispensabile lavoro coordinato e sistemico dei vari livelli di governance e declinati una strategia di sviluppo rurale condivisa e partecipata atta ed in grado di rafforzare, ampliare, integrare e sistematizzare l’offerta sistemica del territorio in funzione turistica, possono rappresentare un’importante prospettiva per il territorio del GAL terre di Argil.
Il binomio rappresentato da risorse naturali e cultura si è ormai affermato con successo ed evidenti benefici in varie e differenti zone rurali(sia in Italia che in Europa, nonché in varie parti del mondo) che hanno visto incrementare in modo sensibile sia il reddito sia la qualità della vita; oltre ad arginare dinamiche incontrovertibili e depauperanti come lo spopolamento e l’allentamento delle fasce più giovani della popolazione.
Da qui, fermo restando la centralità della filiera agroalimentare nei processi di sviluppo rurale – aspetto affrontato in vari appuntamenti precedenti, e che sarà tema centrale di relazioni e focus anche in diversi incontri futuri, e di cui potrete trovare fonti, materiale, video e reportage sul sito dell’Associazione Lazio Rurale – riportiamo alcune suggestioni di particolare interesse riguardanti l’importanza del e per l’artigianato dello sviluppo rurale.
L’artigianato è un patrimonio culturale che può diventare un fattore importante e qualitativo per il turismo rurale; in grado di generare fonti di occupazione e reddito, nonché essere stimolo e vettore dei processi di innovazione sociale della dimensione rurale.
L’artigianato sta soffrendo da moltissimo tempo una crisi struttura che ha visto pian piano ridurre tali attività, molte delle quali son a rischio di “estinzione”; sa questo punto di vista lo sviluppo ed il turismo rurale, e, chiaramente le politiche, le scelte, i finanziamenti di lo stesso è fase di sintesi permette di sostenere e valorizzare un patrimonio produttivo e sociale che rischiava di scomparire.
La tipologia di turismo sostenuta dalle politiche di sviluppo rurale dell’Unione Europea rimanda a forme strettamente correlate alle attività agricole e alla trasformazione dei suoi prodotti (agriturismo, turismo enogastronomico), nonché al recupero e valorizzazione del patrimonio ambientale, storico e culturale dei territori rurali. Effettivamente, la politica di sviluppo rurale apporta – direttamente o indirettamente – contributi finanziari significativi all’implementazione di policy per aumentare l’attrattività turistica delle aree rurali.
Il suo contributo va letto nella ormai consolidata consapevolezza da parte delle istituzioni europee e nazionali che la componente agricola, campo di intervento principale della politica di sviluppo rurale, per poter supportare i luoghi deve necessariamente porsi in simbiosi con il contesto territoriale di riferimento: in sintesi, solo creando sinergie fra le diverse “anime” dello sviluppo rurale si potranno innescare processi di crescita economica sostenibile, necessari per arginare i processi di depauperamento fisico e umano delle aree rurali.
Il ruolo del turismo nelle aree rurali, pertanto, risulta fondamentale per:
a) aumentare l’appetibilità dei luoghi in termini di risorse paesaggistico-ambientali, socioculturale e ricreativa
b) favorire la crescita di domanda dei servizi ecosistemici e di interesse collettivo
c) incrementare e diversificare le occasioni di occupazione, rafforzando la multifunzionalità agricola e forestale, mantenendo vitali i territori rurali in termini economici e sociali.
Il turismo in quanto settore complesso e trasversale, si alimenta – in maniera differenziata – di tutte quelle tipologie di investimento che incoraggiano la creazione di un ambiente propizio al suo sviluppo. Ciò risulta essere ancora più vero nel caso della politica di sviluppo rurale, la cui finalità principale rimane ancora oggi quella di sostenere sì l’attività agricola, ma, intervenendo sempre più anche sul contesto naturale, sociale e culturale in cui essa è praticata, e ciò al fine di salvaguardarlo e valorizzarlo.
Inoltre, a differenza di altri settori produttivi, l’agricoltura, avviando per prima un processo di diversificazione economica delle proprie aziende, ha inglobato – nelle realtà aziendali – alcuni servizi meramente turistici, quali l’ospitalità e la ristorazione (agriturismo), adattando a tale scopo parte dei suoi manufatti.
Questo cambiamento è stato ben intercettato dalla politica rurale, la quale ha inserito, e rafforzato nel corso delle diverse programmazioni, finanziamenti specifici per supportare la nascita ed il consolidamento di queste nuove pratiche.
Infine, va evidenziato come, il contesto delle politiche di sviluppo rurale continua a offrire spazi all’interno dei quali sperimentare sul campo nuove modalità di fare turismo. Grazie ai Piani di Sviluppo Locale dei GAL sono state introdotte modalità innovative di intendere e praticare il turismo rurale, orientando le attività di fruizione verso forme più dolci, sostenibili, di tipo esperienziale, capaci di intercettare una domanda turistica più consapevole e partecipativa.
Proprio per l’eterogeneità delle sue dimensioni e delle sue potenzialità, nel programmare le politiche, di impatto anche sul settore turistico, è importante adottare un approccio olistico e sistemico. E qui si comprende e trova forma, senso e potenza il ruolo del GAL e l’importanza dello stesso nell’incentivare, accompagnare, irrigare il tessuto, le dinamiche gli attori su ed attraverso cui è possibile organizzare e definire servizi, attività, retti, connessioni, processi di cooperazione e di partecipazione in grado di rendere il territorio fruibile ed appetibile per il turismo rurale.

Conoscere è importante rispettare la natura è necessario. Focus tra agricoltura sociale e patto di paesaggio
La necessità di connettere le sfumature per praticare un vero processo
bottom-up: l’importanza dei saperi e della condivisione



